Esteri
Quando il diritto internazionale è singhiozzante contro Israele

Ha due particolarità l’inesausto richiamo al rispetto del diritto nel corso della guerra di Gaza. La prima: che non si è mai assistito a una simile, incessante invocazione nel caso di altri conflitti. La seconda: che riguardo alla guerra di Gaza gli addebiti sono rivolti sempre e in ogni caso a una parte, cioè Israele, e mai e in nessun caso all’altra, cioè Hamas. Vale la pena ricordare sinteticamente in che cosa consiste il complesso di divieti e doveri imposto sulle zone di guerra e sulle parti che vi sono coinvolte.
Innanzitutto è vietato prendere e trattenere ostaggi. D’accordo che la notizia non è compiutamente verificata, specie per l’inquinamento che ne ha fatto Israele, ma pare che il 7 ottobre qualcuno abbia preso circa 250 ostaggi, oltretutto sottoponendoli a tortura e accoppandone un po’ alla volta. Dice: “Ma noi ne abbiamo chiesto sempre la liberazione!”. Urca. È poi vietato utilizzare gli ospedali per usi militari e per ogni fine che li privi della protezione cui avrebbero diritto se non fossero trasformati in ricettacoli di armi e terroristi. Dice: “Ma non si possono prendere di mira per uccidere i pazienti e i medici!”. Ma a parte il fatto che non succede, magari aggiungiamo che, prima, non si possono usare come arsenali e centri di comando terroristico?
È vietato, ancora, utilizzare i civili per proteggere siti o zone dalle attività militari. Dice: “Israele bombarda senza distinguere tra miliziani e civili!”. A parte il fatto che non è vero, diciamo qualcosa sul fatto che, nove volte su dieci, i miliziani e i capi del terrorismo palestinese eliminati da Israele erano inguattati tra i civili? Poi? Poi è vietato il saccheggio. È vietato trattenere le persone nelle zone di guerra e impedire loro di lasciarle. È vietato trattenere i resti delle persone decedute. È vietato simulare di avere lo statuto di civile o non combattente. Visto mai qualcosa di simile, a Gaza?
Il diritto internazionale di invocazione singhiozzante e sguercia prevede poi che non godano della protezione convenzionale i civili che partecipino ad attività ostili. È sacrosanto provare orrore per l’uccisione dei civili. Magari non confondendoli con quelli che partecipavano ai massacri del 7 ottobre e, durante tutta la guerra, si comportavano da tagliagole come gli altri ma senza divisa.
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