Esteri
I macellai di Hamas e quel ‘vizietto’ di costruire ospedali sopra i bunker: nell’ultimo attacco c’era Sinwar jr

Nel giro di poche ore le forze di difesa israeliane, l’altro giorno, hanno condotto attacchi nei pressi di due ospedali a Gaza, rispettivamente l’ospedale Europeo e l’ospedale Nasser. Nel primo, al di sotto del quale Hamas aveva costruito un bunker, si sarebbe nascosto – e forse sarebbe stato ucciso – Mohammed Sinwar, fratello e successore di Yahya, eliminato mesi fa mentre si nascondeva in un’abitazione di Rafah. Nel secondo ospedale, con altri terroristi, si nascondeva ed è stato eliminato Hassan Aslih, accompagnatore-reporter al servizio dei macellai del 7 ottobre.
Hamas e l’uso di scuole e ospedali come casematte
Si tratta solo degli ultimi casi di crimini di guerra commessi dai terroristi di Gaza, i quali sistematicamente fanno uso delle strutture protette – scuole, ospedali, moschee, chiese – per adibirle a vere e proprie casematte. Si discuterebbe di crimini di guerra già soltanto se i miliziani palestinesi – come regolarmente fanno – si mischiassero ai civili facendosene scudo ed esponendoli ai pericoli del conflitto. Ma la condotta criminale per cui si distinguono e in cui sono specializzati da 19 mesi a questa parte i macellai di Hamas va ben oltre quel semplice intrupparsi tra i civili, e riguarda appunto l’occupazione e l’uso a fini bellico-terroristici di strutture che il diritto internazionale protegge anche, anzi prima, da quell’uso improprio a fini bellici. Gli inesausti appelli al rispetto della legge di guerra e del diritto umanitario mancano puntualmente di riferirsi a quest’uso senza sosta e indiscriminato delle scuole e degli ospedali da parte dei belligeranti palestinesi.
Scuole e ospedali di cui appunto si parla, semmai, per il fatto che Israele (dopo) li ha colpiti per colpire i terroristi, non per il fatto che questi (prima) vi si sono intrufolati per imbottirli di armi, per organizzare attentati o, come pure è successo, per tenerci gli ostaggi. Un’osservazione equanime farebbe legittimamente le pulci a un’operazione bellica che causa vittime civili in un ospedale soltanto se non trascurasse di denunciare innanzitutto la responsabilità dei criminali che – nascondendovisi e trasformandola nel maneggio della propria guerriglia – inducono la controparte a prendere di mira quella struttura. Ma non succede mai. Contravvenendo al diritto internazionale, i belligeranti palestinesi ambiscono a ottenere – e, per effetto del silenzio della comunità internazionale, ottengono – il doppio risultato della propria impunità e dell’incriminazione di Israele.
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