PQM - L'editoriale
Dentro la crisi della Corte Penale Internazionale: nessuna impunità per i crimini contro l’umanità
Non credo vi sia al mondo qualcuno che possa seriamente mettere in discussione la grave crisi che sta investendo, da…

Non credo vi sia al mondo qualcuno che possa seriamente mettere in discussione la grave crisi che sta investendo, da tempo ma in modo assai accelerato in questi ultimi mesi, la Corte Penale Internazionale. I due più clamorosi – e più recenti – mandati di cattura internazionali emessi nella sua storia – contro Vladimir Putin e Benjamin Netanyahu – ne sono la più plastica dimostrazione. Il primo, tecnicamente dunque un latitante internazionale, viene invitato accoratamente dal Pontefice ad essere ospite nello Stato Vaticano, nel trepidante auspicio di avviare un percorso di pace in quella stessa guerra che gli è costata l’ordine di cattura; il secondo – idem – sta se possibile implementando le strategie belliche che gli vengono contestate come crimini contro l’umanità, incassando preventive rassicurazioni di non esecuzione del mandato, in caso di viaggi all’estero, anche da parte di Stati (tra i quali l’Italia) aderenti al Trattato di Roma.
A conferire un ultimo tocco surreale al quadro della vertiginosa crisi di questa nobile istituzione internazionale, giunge la notizia che la Libia (!) in questi giorni starebbe procedendo al suo riconoscimento, dicendosi esterrefatta per la gravità dei reati dei quali è accusato il suo Generale Almasri (do you remember?), e soprattutto assolutamente estranea alla decisione del governo italiano di non dare esecuzione all’ordine di arresto, restituendolo al suo Paese con un comodo volo di Stato, con tanto di manifestazioni di giubilo al suo arrivo.
Come se non bastasse, occorre dire che sin dalla sua costituzione, e poi nel corso degli anni, sono sorte non poche e non banali perplessità, nella comunità internazionale dei giuristi, sulle regole di funzionamento della Corte, con particolare riguardo alla pienezza ed alla efficacia dell’esercizio dei diritti di difesa delle persone incriminate. Un esempio per tutti: i tempi biblici e praticamente indeterminati della custodia cautelare, in attesa di un definitivo pronunciamento nel merito.
Eppure, le ragioni nobilissime che ispirarono la costituzione della Corte Penale Internazionale restano intatte: i crimini barbari contro l’umanità commessi dagli Stati e dai suoi governanti in tutto il mondo non possono e non debbono rimanere impuniti.
La Storia ci ha insegnato la crisi di credibilità dei Tribunali internazionali ad hoc, ad iniziare da quello storico di Norimberga contro il nazismo, inesorabilmente vulnerata dai rapporti di forza squilibrati tra vincitori e vinti. L’istituzione di una Corte Penale Internazionale, cioè di una istituzione giudiziaria pre-esistente alla commissione dei crimini che si intende perseguire, e resa indipendente dalla (ancora una volta) precostituita multilateralità dei suoi componenti (ovviamente tra i soli Stati che ad essa hanno aderito), fu allora, e resta oggi, l’unica risposta razionale a quella obiezione di fondo. Ed è assolutamente certo, per tutti coloro che abbiano a cuore la tutela e la salvaguardia dei diritti fondamentali della persona aggrediti dalla forza brutale e semplicemente invincibile che uno Stato, in guerra contro altri Stati o al suo interno, è in grado di esprimere, che quella violenza, quell’orrore, non possono rimanere impuniti.
I crimini contro l’umanità hanno bisogno di un giudice sovranazionale, precostituito, indipendente, che li analizzi, li ricostruisca, e li giudichi, in un meccanismo processuale in grado di garantire il diritto di difesa del peggiore dei criminali alla stessa stregua e nella stessa misura di qualsivoglia cittadino imputato di qualsivoglia genere di reato.
La Corte Penale Internazionale va certamente ripensata, ma per rafforzarne la credibilità, l’autorevolezza, l’efficacia operativa, non certo per distruggerla, consentendo in tal modo, nei fatti, una sorta di impunità per i crimini internazionali contro l’umanità. Di tutto ciò si occupa PQM questa settimana. Buona lettura!
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